QUTENZA® è il nome comune commerciale per l’Italia di un medicinale che contiene il principio attivo (cioè la sostanza che esplica l'azione terapeutica) Capsaicina, ed è disponibile sotto forma di cerotto cutaneo (cerotto che rilascia il medicinale sulla cute). La Capsaicina viene usata, da sola o in combinazione con altri farmaci, per il trattamento del dolore neuropatico periferico (dolore causato da un danno ai nervi) negli adulti non affetti da diabete. |
Importante: Se ti è stato prescritto il farmaco, e nel corso del trattamento, ritieni che il medicinale ti stia causando malessere o effetti “collaterali” indesiderabili, o pensi che non stia funzionando, parlane con il tuo medico o con il farmacista. Questo migliora le conoscenze, aiuta ad utilizzare sempre meglio i farmaci disponibili per curare le malattie, contribuendo ad una buona attività di Farmacovigilanza attiva.
Cosa è necessario sapere prima di iniziare il trattamento.
QUTENZA può essere controindicato in alcune persone. È’ importante che il medico che prescrive il farmaco conosca la tua storia medica completa, ed in particolare è necessario che sappia:
Non utilizzare QUTENZA nei seguenti casi:
QUTENZA può avere interazioni con alcuni medicinali.
Le interazioni, ovvero "interferenze" che possono alterare l'azione terapeutica, possono causare reazioni avverse (ADRs) o comprometterne l'efficacia terapeutica.
Informa comunque il medico o il farmacista sulla eventuale lista di farmaci che stai assumendo
Dieta o bevande particolari
Come agisce QUTENZA
Il principio attivo contenuto in Qutenza, la capsaicina, è una sostanza contenuta solitamente nel peperoncino che è un "agonista selettivo" del "recettore vanilloide potenziale transiente 1" (TRPV1). Ciò significa che stimola il recettore TRPV1, riscontrato nei nocicettori cutanei (recettori del dolore) nella pelle. Qutenza contiene dosi elevate di capsaicina che sono rilasciate in modo rapido e che inducono un’ultrastimolazione dei recettori TRPV1. Per effetto della stimolazione eccessiva i recettori diventano "desensibilizzati" e non sono più in grado di rispondere agli stimoli che normalmente provocano dolore nei pazienti con dolore neuropatico periferico.
Quali sono, in sintesi, le indicazioni approvate in Italia per QUTENZA?
Come e quando va assunto QUTENZA
Il cerotto deve essere applicato dal medico o da un operatore sanitario professionista sotto il controllo del medico. Qutenza si applica alle zone più dolorose dell’epidermide. Spetta a un medico identificare le zone dolorose, marcandole sulla pelle. Qutenza deve essere applicato sulla pelle asciutta, intatta e non irritata. I cerotti possono essere tagliati in modo da combaciare con l’area di pelle interessata. Si sconsiglia di applicare a un paziente più di quattro cerotti contemporaneamente. Prima di applicare il cerotto, l’area di pelle deve essere trattata con un anestetico locale, per anestetizzarla; ciò aiuta a ridurre il fastidio. Qutenza deve rimanere applicato per 30 minuti se applicato sui piedi e per 60 minuti se applicato su altre parti del corpo. Dopo aver staccato il cerotto, pulire la zona usando il gel detergente fornito. Possono essere necessari da un giorno a due settimane prima che si faccia sentire l’effetto di Qutenza. Il trattamento può essere ripetuto ogni tre mesi a seconda dei sintomi del paziente. Qutenza può causare una sensazione di bruciore sulla pelle. Gli operatori sanitari professionisti dovrebbero pertanto indossare guanti in nitrile per applicare e staccare il cerotto. Ti potranno essere proposte modalità leggermente differenti da questa: attieniti a quanto ti prescrive esattamente il tuo Medico.
Quali sono gli effetti indesiderati o avversi (“effetti collaterali”) più comuni che può provocare QUTENZA?
arrossamento, dolore nella zona di applicazione del cerotto
Se noti segni di effetti o disturbi che influiscono marcatamente sul tuo stato di salute, o se ritieni che il medicinale non sia efficace come ti aspetteresti, ti raccomandiamo di segnalarlo al tuo medico o al farmacista, o al medico ospedaliero che ti sta assistendo. Questi valuterà, anche insieme a te il problema: si potrà proseguire la terapia, se comunque ritenete che il beneficio curativo/terapeutico superi il rischio (l’entità) dell’effetto avverso o “fastidioso”, oppure si potrà decidere di compilare ed inviare al Ministero della Salute un breve report, ovvero una scheda che viene indicata con il nome di “Segnalazione di Farmacovigilanza”: questo è utile sia alla ricerca medica che alla società, al fine di consolidare le conoscenze e riconoscere nuovi, o non ancora conosciuti, o poco frequenti ma pericolosi effetti avversi provocati dai medicinali. Il medico o il farmacista ti potranno spiegare in modo approfondito cosa è e perché è utile la Farmacovigilanza.
Fai attenzione anche a:
Utilizzo di sostanze “complementari”, prodotti omeopatici, naturali o altri medicinali “alternativi”:
Molte persone sono solite ricorrere all’automedicazione o al ricorso di sostanze che rientrano in qualche modo nella cosiddetta “Medicina alternativa”. Queste sostanze non sempre sono utili a curare la tua malattia, e molto spesso invece possono interagire o compromettere l’efficacia dei medicinali effettivamente efficaci prescritti dal tuo medico per curare la tua malattia. Anche il farmacista può darti preziosi consigli su un utilizzo appropriato di queste sostanze, o comunicarti quando sono controindicate.
Nel caso di QUTENZA informa il tuo medico o il farmacista per:
Come va conservato QUTENZA:
Conservare piatto nella bustina e nella scatola d’origine. Conservare a temperatura inferiore a 25°C.
Per ogni dubbio o necessità. rivolgiti al tuo medico o a un farmacista.